La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758

Vignetta Frontespizio
 ATTO TERZO
 
 SCENA PRIMA
 
 Camera d’udienza.
 
 Donna BERENICE, don FILIBERTO e MADAMA
 
 Madama
 Così è, figliuoli miei, la genitrice
865di donna Berenice
 acconsente alle nozze e voi potete
 dispor come volete. (A Filiberto)
 Filiberto
 Per me di Berenice
 quando il cor sia contento,
870sono pronto a sposarla in sul momento.
 Berenice
 Rimessa è in voi la volontade mia. (A madama)
 Tutto quello farò che vuol mia zia.
 Madama
 Su dunque in mia presenza
 porgetevi la mano,
875senz’altri testimoni,
 come in scena si fanno i matrimoni.
 Filiberto
 Ecco la destra.
 Berenice
                             E colla destra il core.
 Madama
 Bravi, bravi davver, viva l’amore.
 Le nozze questa sera
880farem compitamente
 nella festa da ballo allegramente.
 Berenice
 Sarà il piacer più caro,
 sarà il piacer compito
 ora che Filiberto è mio marito.
 Madama
885E voi siete contento?
 Filiberto
                                         In verità
 alla vostra bontà sono obbligato
 e chiamare mi posso fortunato. (Parte)
 
 SCENA II
 
 MADAMA, poi LUCREZIA
 
 Madama
 Lucrezia, cosa dite?
 Berenice alla fine è maritata.
 Lucrezia
890Povera sfortunata!
 Madama
 Perché?
 Lucrezia
                  Perché era meglio
 che passasse l’età
 senza un simile impiccio, in libertà.
 Madama
 Ma voi...
 Lucrezia
                   Lasciamo andare
895queste corbellerie.
 Don Fabio con Sandrino
 si son pacificati,
 sono amici tornati
 e credo che ciascuno si travesta
900per venir mascherato sulla festa.
 Madama
 Ne godo in verità.
 Frattanto che ritornano
 e Giacinto e don Fabio con Sandrino
 vado a far preparar per il festino. (Parte)
 
 SCENA III
 
 LUCREZIA sola
 
 Lucrezia
905Se vengon mascherati
 vuo’ mascherarmi anch’io,
 vuo’ che alla turca il vestimento sia
 e immitare la lingua di Turchia.
 
    Salamelecch
910stara sultana,
 con ottomana
 nozze mi far.
 
    Sona tambura,
 sona trombetta
915che fazzoletta
 turco buttar.
 Salamelecch
 sempre mi far. (Parte)
 
 SCENA IV
 
 MADAMA, poi don FABIO e SANDRINO vestiti da calabresi col calascione
 
 Madama
 Parmi, se non m’inganno,
920che quei due che qui vengono
 sian don Fabio e Sandrino mascherati.
 Voglio veder se è vero,
 vuo’ veder se s’inganna il mio pensiero. (Si ritira. Don Fabio e Sandrino cantano «La carciofola»)
 don Fabio, Sandrino
 
    La notte quanno dormo penzu tanto
925e quanno penzo a buie mm’adormento.
 Po me resveglio co no core schianto,
 vado ppe tte parlare e non te siento.
 Carcioffolà.
 
    Nenna se te vedisse allo balcone
930te faria na sonata alleramente,
 faccio uno core com’a nno polmone
 quanno siento parlà de tte la gente.
 Carcioffolà.
 
    Bello canto se potisse
935la mia bella innamorà.
 Co lo tuppe tappettà
 nannianella e nanianà.
 Chichirichì, carcioffolà. (Partono)
 
 SCENA V
 
 MADAMA, poi GIACINTO
 
 Madama
 Veramente, è bizzarro
940il canto calabrese,
 possono divertir tutto il paese.
 Giacinto
 Madama, eccomi qua;
 per dir la verità
 ho dormito un pochino
945ed or son lesto come un paladino.
 Madama
 Ho piacer; questa sera
 voi vi farete onore
 e potrete ballar con maggior brio.
 Giacinto
 Ah madam pour la danze non vi è un par mio.
 Madama
950Saprete molti balli.
 Giacinto
                                      Anzi moltissimi.
 Son ballerin perfetto.
 Io ballo il minuetto alla francese.
 E maestro son io nel ballo inglese.
 Madama
 Il ballare mi piace estremamente.
 Giacinto
955Ballerete assai ben.
 Madama
                                      Passabilmente.
 Giacinto
 Favorite madama,
 prima che vi esponete,
 di lasciarmi veder quel che sapete.
 Madama
 Ben volentier, signore.
960Balliamo; eccomi qui.
 Giacinto
                                           Fatevi onore. (Si suona il minuetto e fanno la riverenza)
 
    No, non va bene.
 La riverenza
 con sua licenza
 si fa così. (Tornano a fare la riverenza)
 
965   Farvi maestra
 prendo l’impegno
 quand’io v’insegno
 tre o quattro dì.
 
 Madama
 
    Alle sue grazie
970sarò obbligata.
 Perfezionata
 sarò così.
 
 Giacinto
 
    Ecco madama
 pas de burré!
 
 Madama
 
975   Codesto passo
 non è per me.
 
 Giacinto
 
    Mirate i passi
 col bilanzé!
 
 Madama
 
    Questi fioretti
980non fan per me.
 
 Giacinto
 
    Vi si può fare
 la piroletta,
 si suol usare
 la caprioletta.
 
 a due
 
985Ah che piacere,
 che bel vedere
 farsi valere
 col minué. (Fanno qualche passo)
 
 Giacinto
 
    Madamina presto impara,
990voglio farla mia scolara.
 
 Madama
 
 Mi farete un gran favor.
 
 Giacinto
 
    Ma scolara vorrei farvi
 e nel ballo e nell’amor.
 
 Madama
 
    Io son pronta a secondarvi
995con i passi e con il cor.
 
 Giacinto
 
    Io mi metto in posizione
 e vi dico ch’io v’adoro.
 
 Madama
 
 Ripetendo la lezione
 vi dirò che per voi moro.
 
 a due
 
1000Che balletto fortunato
 se maestro il dio bendato
 fa ballare il nostro cor!
 
    Che si danzi allegramente.
 Giubbilare il cor si sente
1005con il ballo e coll’amor. (Partono)
 
 SCENA ULTIMA
 
 Salone illuminato per la festa de ballo.
 
 Tutti. Si fanno vari minuetti ed altri balli a piacere dopo di che si termina col seguente
 
 coro
 
    E qui la nostra Conversazione
 per questa sera terminarà
 e chi avrà avuto soddisfazione
 contento a casa se ne anderà.
 
 Filiberto
 
1010   Io son contento con Berenice.
 
 Berenice
 
 Con Filiberto sarò felice.
 
 Madama, Giacinto a due
 
 Noi ci sposiamo fra suoni e canti.
 
 don Fabio, Sandrino, Lucrezia a tre
 
 Ci rallegriamo con tutti quanti.
 
 tutti
 
 Preghiamo a tutti con lieto cor
1015perfetta pace, perfetto amor.
 
 Fine del drama